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La lettura come gioco con il curriculum vitae. Dalle storie di lotte scolastiche a Goethe e ai graffiti

dal n. 2022 | 3 al tema «Letteralità e gioco»

Achim Brosziewski

Se si immagina il curriculum vitae come un modulo composto da due pagine, una pagina burocratica dedicata alla «carriera» e una letteraria dedicata alla «biografia», la lettura allontana in entrambi i casi da un ambiente immediato, ma non si distacca mai dalla realtà. Questo vale anche nel caso del gioco letterario con la narrativa. Il mio contributo intende mostrare, sulla base di tre esempi, come questo gioco si intersechi con il curriculum vitae con le sue due facce. Nelle storie di lotte scolastiche, i giovani lottano per i diritti di narrazione, per chi è autorizzato a dire cosa a chi su chi – in stretta contrapposizione con il pubblico ideale di un diario privato, il mezzo primordiale della storia della propria vita. Nel secondo esempio, Goethe consente al proprio eroe Wilhelm Meister la perfetta narrazione di sé, ma lascia che la sua eroina e ascoltatrice, l'amata Mariane, si addormenti nel processo. Perché mai? Infine, i graffiti giocano un gioco con la vita cittadina, in cui le lettere dell’alfabeto non sono solo da leggere, ma anche da guardare.

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https://doi.org/10.58098/lffl/2022/3/776
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