Skip to main content Skip to home page
Newsletter Abbonarsi alla newsletter.

Testi, paratesti, didascalie: parole per entrare nel musical

dal n. 2024 | 1 al tema «Musica e lingue»

Fabio Antonio Falcone, Isabelle Mili

La musica e le lingue sono soprattutto musica cantata. Nel contesto della ricezione di opere musicali vocali, l'obiettivo di questo contributo consiste nel mettere in prospettiva due tipi di approccio pedagogico finalizzato all'apprendimento della musica legata ai repertori cantati. Da un lato, gli approcci dei mediatori culturali e, dall'altro, quelli derivati dalle partiture musicali considerate come potenziali ambienti didattici. I dati esaminati in questo studio sono i fascicoli didattici messi a disposizione degli insegnanti da varie istituzioni culturali, nonché le partiture delle opere in questione, ma non incluse in questi fascicoli. L'analisi del contenuto dei fascicoli ci ha portato a individuare due tipi di lessico generalmente assenti: le indicazioni destinate ai cantanti che compaiono negli spartiti - ma che non sono né cantate né parlate - e i descrittori di vocalità. In questo caso, le indicazioni presenti nelle partiture sono destinate a influenzare l'interpretazione. Da qui la nostra domanda iniziale: queste indicazioni nei punteggi, da un lato, e i descrittori della vocalità, dall'altro, possono contribuire all'apprendimento nel campo dell'interpretazione?  Alla fine del nostro studio, la risposta è affermativa. Convalidiamo così la nostra ipotesi iniziale, secondo cui mediatori e insegnanti possono svolgere ruoli complementari, dando ciascuno un posto predominante al testo e ai contenuti didattici musicali, e più specificamente all'interpretazione.

Leggere l'articolo in PDF (FR)

Export RefWorks/Endnote
https://doi.org/10.58098/lffl/2024/1/810
in alto